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Presentazione di Azure Active Directory (AD)

Azure AD è un meccanismo basato sul Cloud della casa Microsoft che fornisce gli strumenti per soddisfare le nostre esigenze di sicurezza.

Supportato da Microsoft Active Directory, Active Directory e’ un sistema di identificazione e autorizzazione generale di comprovata funzionalita che offre funzionalità gestite interamente nel cloud) e ibride (un mix di cloud e on-premise) soluzioni.

Alcuni di questi strumenti sono inclusi per impostazione predefinita quando si crea un account utente di Azure AD.

Altri richiedono un componente aggiuntivo a pagamento ‘’Account Premium’’, che tratteremo in seguito.

Questi strumenti includono i seguenti servizi

  • Reimpostazione self-service delle password: consente agli utenti di reimpostare autonomamente le proprie password (attraverso misure di sicurezza aggiuntive) senza dover chiamare l’helpdesk.
  • Multi Factor Authentication (identificazione a più fattori): MFA applica una seconda forma di identificazione, in aggiunta a (nome/utente – password), durante il processo di identificazione: viene generato e inviato un codice all’utente, in genere un SMS al dispositivo mobile, che viene inserito insieme alla password. Il codice viene inviato al dispositivo di un utente come messaggio di testo o app come un e-mail di autenticazione sul proprio dispositivo mobile.
  • Inoltre e’ possibile utilizzare dispositivi biometrici come impronte digitali o scanner facciali.
  • Integrazione ibrida con ‘’writeback’ delle password: quando Azure AD viene sincronizzato con AD locale con AD Connect, le modifiche alla password dell’utente in Azure AD vengono inviate all’AD locale per garantire che le directory rimangano sincronizzate.
  • Criteri di protezione delle password: i criteri in Azure possono essere impostati per applicare password complesse o tempi fissi di rinnovo delle password. Questi criteri possono essere integrati con le directory locali per garantire la sincronizzazione .
  • identificazione senza password: per molte organizzazioni, il desiderio di eliminare del tutto la necessità di password a favore di metodi alternativi è visto come la soluzione definitiva a molti problemi di identificazione. Le credenziali vengono fornite attraverso l’uso di dati biometrici o tramite una chiave di sicurezza FIDO2. Questi non sono facilmente duplicati e quindi piu sicure, eliminando la necessità di ricordare password complesse.
  • Single sign-on (SSO): con questo sistema, gli utenti devono eseguire l’identificazione solo una volta per accedere a tutte le loro applicazioni indipendentemente dal fatto che accedano tramite i loro sistemi locali o Azure AD, il singolo processo di identificazione dovrebbe identificare l’utente in diversi applicazioni. Un esempio e quello di identificarsi con Google account per poter accedere sia un account Gmail sia l’account You Tube.

Conditional Access/ Accesso Condizionale: per rafforzare ulteriormente la sicurezza, i criteri di Accesso Condizionale possono fornire ulteriori restrizioni all’accesso degli utenti. A questo proposito possono essere applicate regole diverse, tutto dipende dalle necessità delle aziende. Ad esempio, l’identificazione a più fattori può essere impostata in modo che non sia richiesta quando si accede da numeri IP (Internet Protocol) specifici, ad esempio un numero IP di rete aziendale.

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Differenziare tra l’identificazione e autorizzazione

Un ruolo significativo ed essenziale di qualsiasi piattaforma è quello del l’identificazione e dell’ autorizzazione.

Questi due termini sono spesso confusi ed erroneamente combinati come un’unica entità. Per poter capire queste differenze e usare in modo corretto sulle piattaforme cloud come Azure, è fondamentale conoscere le diverse tecnologie che queste piattaforme offrono per facilitare il nostro lavoro.

Identificazione o autorizzazione??

L’ identificazione è l’atto di provare chi sei, spesso eseguito con un nome utente/combinazione di password. Se puoi fornire i dettagli corretti, a un sistema, quello ti autentica e basta. L’ identificazione non ti dà accesso a nulla; dimostra semplicemente chi sei.

Una volta che un sistema conferma che tu sei quello che ritieni di essere, comincia a controllare per vedere a cosa hai accesso: questo è denominata Autorizzazione.

In Azure, l’autorizzazione è l’atto di verificare se si ha il diritto di accesso a un particolare risorsa o servizio, ad esempio a un account di archiviazione, e le azioni che è possibile eseguire su quell account, ad esempio la creazione, l’eliminazione, la modifica o anche la lettura dei dati in quell account di archiviazione.

Fortunatamente, Azure offre una serie di servizi, suddivisi in 2 gruppi

  • Servizi di identificazione e
  • Servizi di autorizzazione,

Questi servizi consentono di controllare rigorosamente e in un modo capillare come gli utenti si identificano e a quali servizi possono quindi accedere.

Tradizionalmente, l’ identificazione avveniva tramite semplici combinazioni di nome utente/password; tuttavia, questa come l’unica forma di identificazione è inefficace e non e sufficiente per proteggersi.

Bisogna escogitare altre forme più sicure a fine di proteggere i dati, quindi è necessario considerare molti fattori e strategie durante la progettazione di un meccanismo di identificazione.

Ad esempio, scegliendo una sola forma di identificazione i seguenti casi, possono accadere;

  • Un utente può scegliere una password troppo semplice, aumentando le possibilità che essa venga compromessa.
  • Password complesse o le continue modifiche di essa significa che gli utenti se ne dimentichino con più facilita’.
  • Potrebbero verificarsi ritardi nel processo di identificazione se un utente continua a chiamare sempre un helpdesk per richiedere la reimpostazione della password.
  • La stessa, unica combinazione nome/utente-password è più facile essere individuata e rubata, quindi facile preda agli attacchi phishing.
  • I database delle password possono essere compromessi una volta individuata, potete immaginare cosa può succedere!!… vero?? .

Quando dei sistemi sono ospitati e fanno parte in una rete fisicamente isolata, alcuni di questi problemi vengono mitigati poiché per essere compromessi è necessario prima l’accesso fisico a un edificio dove risiedono i server per prima, in seguito a un server o almeno a un dispositivo configurato con una connessione VPN (Virtual Private Network) che, a sua volta, richiederebbe un certificate di controllo. Quindi e molto difficile che questo avvenga.

Tuttavia, negli scenari cloud, e in particolare nei sistemi ibridi, in cui sono necessari meccanismi di identificazione esterna, questi meccanismi esterni, come la impostazione di una password e tanti altri, devono essere mappati o sincronizzati con i sistemi interni all azienda, tuttavia questo fisico controllo d’accesso non può essere sempre raggiunto e garantito.

Con questi scenari in mente, e opportuno considerare come potremmo affrontare quanto segue:

  • La gestione e l’applicazione delle regole alle password
  • Come aggiungere altri livelli di protezione per le password
  • Come proteggere in modo sicuro le password

Ora che siamo venuti a conoscenza ad alcuni dei problemi che dobbiamo affrontare con i sistemi di identificazione, in particolare quelli che si basano su combinazioni nome utente/password, possiamo esaminare quali opzioni abbiamo per mitigare i rischi di un eventuale accesso non autorizzato nei sistemi Cloud Azure. In primo luogo, vediamo cosa offre Microsoft in fatto di sicurezza con la piattaforma Active Directory.